Eccoci, finalmente, all’attesa recensione di una delle vincitrici di #autoriselfcontest del 15 gennaio.
Il libro in questione, – La luce calda del tramonto- di Vanna Costanzo, ha meritato tutta la mia attenzione tanto quanto questo corposo post: spero possa essere esaustivo in ogni parte e fin da ora, se mi permettete, vi consiglio di recuperare questa lettura, perché nonostante la lunghezza, riserva sorprese incredibili che neanche potete immaginare. Io stessa ne sono rimasta più che piacevolmente colpita e dopo l’iniziale stupore mi sono lasciata avvolgere da pagine di grande bellezza.
Ma procediamo con ordine: le grandi storie d’amore sconfiggono il tempo, ignorano impedimenti e convenzioni sociali, sfidano il buon senso e la ragione, superano barriere d’ogni sorta e si fanno beffe di differenze d’età, punizioni, ordini e minacce. L’estremismo con cui viene vissuto, se rappresenta poi, il PRIMO grande amore, non ci farà stupire di scelte coraggiose e impulsive, di salti nel vuoto alla mercé dell’incertezza, di pianti, di disperazione, di apatia e di profonda tristezza…
Bellissimi Cindy e Peter: una ragazzina di diciassette anni ed un uomo di ventisette, una piccola donna agli albori della vita vera ed un uomo, militare di carriera, pilota d’esperienza, temprato da una lunga guerra di cui, irrimediabilmente, porta le cicatrici nell’anima e nel corpo.
Un sentimento che cresce, giorno dopo giorno, insinuandosi nel cuore dei protagonisti in maniera così viscerale che, noi lettori rimaniamo in ansia, con il fiato sospeso e sorvoliamo su pericoli, disobbedienze e atti di ribellione con cui Cindy si scontra pur di rivedere Peter.
Già! Peter, l’uomo maturo e ‘vissuto’, ligio al dovere in maniera quasi ossessiva, che cerca di contenere e limitare un amore di cui si sente quasi in colpa, ma che, inevitabilmente, non riesce ad ignorare, divorato da sensazioni che pensava la guerra avesse, per sempre, cancellato.
Appare da subito lampante quanto l’autrice si sia documentata non solo sul periodo storico in cui si svolge la narrazione, ma anche sui costumi sociali in uso durante gli anni della seconda guerra mondiale, sulla cultura famigliare dell’epoca, sui divieti classisti del tempo, sulla discriminazione razziale, sulle gerarchie militari e su certe azioni americane che hanno fatto la storia.
L’ambientazione, siamo in California, a Pasadena, nel giugno del 1945, appare nel libro come un’inquadratura su cui un velo d’organza a tratti ondeggia pigro durante un afoso pomeriggio estivo americano, mostrando ora boschi, ora praterie o canyon.
Sfido le donne a non rivedere in Cindy un pezzetto di ciò che erano a diciassette anni, quel momento in cui l’amore è vissuto con estremismo in ogni sua manifestazione, quel periodo in cui si ha il terrore di non essere perfette e ancora meno di fronte a colui che abbiamo innalzato sull’altare del cuore, quel periodo in cui tutto sembra possibile basta volerlo, quel periodo in cui si è convinte di non essere comprese da nessuno, men che meno dai propri genitori…
È un grande romanzo di sentimenti questo, ma anche un’ottima testimonianza di un’epoca dominata da un rigido codice morale e dove, per le donne, molte libertà erano negate: un futuro già scritto per la maggior parte di loro, ma che Cindy è convinta di non voler emulare.
Persino il linguaggio della narrazione è conforme al periodo storico e rende, ulteriormente l’idea di un’epoca formale nei modi e nel comportamento.
L’inserimento, poi, di reali bollettini di guerra rende la lettura maggiormente coinvolgente e ci si ritrova, perfino, spettatori passivi della distruzione di Hiroshima a causa della prima bomba atomica.
La scelta di narrare una certa fase della storia attraverso una “registrazione” è stata intuitiva e piacevole oltre che spassosa! Un momento che ho adorato ritrovandomi a sorridere da sola di fronte al Kindle.
Potrei aggiungere molte altre cose, come la mia crescente insofferenza verso Kevin che mi ha ricordato Jake di Twilight (troppo mieloso e insistente fino allo sfinimento), la pena provata per l’immenso e tangibile dolore di Cindy, il fastidio per la vicina impicciona, il rispetto assoluto per un uomo come Peter con la sua maturità, il suo autocontrollo e le sue indicibili sofferenze…
Un grande plauso all’autrice che, nonostante la giovane età, ha dimostrato una grande capacità narrativa, senza annoiare il lettore e tenendolo costantemente legato alla storia!
Quindi, leggetelo questo libro, perché un giorno potrebbe trasformarsi in un bellissimo film!
By Timea